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“Marzo 2020” è il titolo dell’opera che l’artista Walter Marin ha donato nei giorni scorsi all’Ulss 2. L’opera, collocata nei locali della Direzione Medica Ospedaliera del Ca’ Foncello di Treviso, rappresenta uno dei periodi più difficili della pandemia proprio nel vissuto ospedaliero: un Cristo sofferente la cui croce forma i due corridoi di un ospedale nei quali si intravvedono due figure, nel corridoio di sinistra un medico, visibilmente affaticato e stanco ma sostenuto da un’intima speranza di guarigione per i suoi malati; nel corridoio di destra una donna che sta andando via dopo aver fatto visita a un familiare e che stringe nella sua mano sinistra una borsa e una mascherina; anche lei sta camminando verso la luce in fondo al corridoio da cui si intravede di nuovo la figura del Cristo, un Cristo salvifico che è speranza. 

“Ho realizzato l’opera durante il primo periodo di pandemia – spiega Marin -. Negli ospedali medici e infermieri erano in prima linea e le famiglie piangevano i loro morti o si aggrappavano al filo della speranza per i propri cari ricoverati. Il dolore e la speranza sono i cardini su cui poggia l’opera; l’umano e il divino, la fede, la tematica e la scienza insieme per la rinascita”. 

“A Walter Marin va il nostro più sentito ringraziamento – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi -. Nell’opera che ci è stata donata l’artista ha magistralmente colto e rappresentato il dolore e la speranza che ci stanno accompagnando in questi lunghissimi mesi di convivenza con il virus”. 

Walter Marin, artista originario di Crocetta del Montello, vive e lavora a Treviso. Ha esposto in molte gallerie nazionali e internazionali. È inserito nei più importanti cataloghi d’arte italiani e raccolte internazionali. 

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