Franco GAZZARRI. STRANI ANELLI: ANATRE O LEPRI, GENI E METAGENI, TASSELLAZIONI E ALTRO
Spazio Thetis presenta la nuova mostra di Franco Gazzarri che verrà inaugurata il 13 marzo alle ore 17.00. Il titolo riprende un concetto sviluppato da Douglas Hofstadter nel libro Gödel, Escher, Bach: una Ghirlanda Eterna e Brillante, intrecciando temi legati a tassellazioni, psicologia della forma (Gestalt) e processi ricorsivi.
“Strani anelli” sono tassellazioni, ovvero modi di ricoprire il piano con una figura ripetuta attraverso rotazioni, riflessioni e glissoriflessioni. Questo concetto trova un maestro in Maurits Cornelis Escher, il quale ha esplorato la dissoluzione tra figura e sfondo e la rappresentazione geometrica dell’infinito, elementi che Gazzarri riprende nella sua ricerca artistica. Come spiega l’artista, “nel quadrato magico o nel disco di Poincaré, l’infinito può trovare una sua rappresentazione geometrica”.
Il rapporto tra figura e sfondo si collega alla percezione visiva e alle illusioni ottiche: “Vedi cose che non ci sono” o vedi figure diverse a seconda di come le osservi. Inoltre, i processi ricorsivi si manifestano nelle curve frattali, come la curva del Drago di Heighway o la curva di Peano-Gosper, che mostrano una ripetizione della forma su scale differenti.
Attraverso una sequenza di disegni, Franco Gazzarri costruisce una “ghirlanda” visiva di pensieri, esplorando la possibilità di rappresentare visivamente gli “strani anelli”: immagini che giocano su livelli diversi di significato e percezione. Richiamandosi alle tassellazioni di Escher, alle curve frattali e alle illusioni ottiche, l’artista indaga la costruzione dell’esperienza visiva e la natura della rappresentazione. Le sue opere evocano immagini mutevoli che sfidano la percezione dello spettatore: da anatre che diventano lepri a figure che tentano di sfuggire alla bidimensionalità per entrare nello spazio tridimensionale, come nel celebre Dragon di Escher.
La mostra si configura come un intreccio di concetti matematici e artistici, in cui il finito incontra l’infinito e la realtà si trasforma in un gioco di illusioni, prospettive e doppi sensi.