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Una storia, o meglio una serie di storie sulla fotografia, sugli interpreti e i protagonisti dall’Ottocento ai giorni nostri. È questo, e molto altro ancora, la nuova edizione del libro “Sulla fotografia e oltre” di Enrico Gusella, pubblicato da Silvana Editoriale in collaborazione con la Fondazione Alberto Peruzzo, in una nuova edizione aggiornata.
Critico, curatore, considerato uno dei più acuti studiosi di fotografia, in questo libro Enrico Gusella ci accompagna in un viaggio oltre l’immagine fotografica: un percorso narrativo lungo il quale sono indagati fatti artistici e fotografici, i rapporti fra testo e immagine, fra cultura e società. Un excursus che investe autori e contesti della fotografia, ma anche i diversi generi che costituiscono l’arcipelago fotografico: dal paesaggio all’architettura, dai corpi e i ritratti all’astrazione passando per le collezioni, la letteratura e la sociologia. Nasce così una geografia della narrazione
fotografica tesa ad approfondire le diverse visioni dei protagonisti della nuova scena artistica contemporanea, ma anche di una fotografia storica e storicizzata.
Il volume si apre con un’intervista del 1995 a Mimmo Jodice dedicata alla sua mostra Tempo interiore, e alla sua città natale, Napoli. E sono proprio le città e i paesaggi a caratterizzare questo appassionato libro con la nutrita sezione dal titolo Paesaggi. Oltre duecento pagine che scandagliano i territori del nostro Paese e del mondo: dalle metropoli e le periferie di Gabriele Basilico alle campagne friulane e dell’amata Venezia di Elio
Ciol, a cui risponde un altro grande veneziano, Fulvio Roiter. Le geometrie astratte e cromatiche di Franco Fontana, il lirismo spirituale di Giovanni Chiaramonte, la “fotografia del no” in Mario Cresci. Nadar, Werner Bischof, Berenice Abbott, Inge Morath, Luigi Ghirri, Thomas Struth, Josphef Beuys nelle fotografie di Buby Durini, Sebastião Salgado, Vittorio Storaro, Elliot
Erwitt, Walter Niedermayr, Ugo Mulas, Luca Campigotto, George Tatge, Olivo Barbieri, Raffaello Bassotto, Giovanni Umicini, Renato Begnoni, Cesare Gerolimetto proseguono l’intensa sequenza. Ma altri ancora sono i fotografi oggetto delle ricerche di Gusella, che a loro volta investono straordinari luoghi: Parigi in Robert Doisneau, la Yosemite Valley in Ansel Adams, i paesaggi alpini di Albert Steiner, i luoghi nostalgici di Andrej Tarkovskij, il corpo della città in Vincenzo Castella, e non mancano giovani
protagonisti come Marco Maria Zanin di cui su Padova è Segni per Sant’Agnese.
Il Reportage con i luoghi e le storie di Gianni Berengo Gardin e i grandi fotografi di Epoca, mentre dal carcere sono le “foto da galera” di Davide Ferrario, l’Agenzia VII, Gordon Parks, Enrico Bossan sull’Etiopia e W. Eugene Smith da Pittsburgh, Robert Capa, James Nachtwey, Ferdinando Scianna a Venezia e Vivian Maier, Letizia Battaglia e Lee Miller.
Nel terzo capitolo invece i protagonisti sono i Corpi, attraverso l’opera e lo sguardo di fotografi del calibro di Helmut Newton, Nan Goldin, Cindy Sherman, Stanley Kubrick, Spencer Tunick e David LaChapelle, Irving Penn, Anton Corbijn, Araki, Christian Dior, Stanley Kubrick e Peter Lindbergh.
A seguire la sezione Astrazioni, che indaga la poetica di grandi artisti come Man Ray, Franco Vaccari, Mario Schifano, Leo Matiz, e i grandi testimoni della contemporaneità quali Thomas Ruff, Roni Horn, Douglas Gordon.
Il collezionismo letto attraverso importanti esempi quali la Fondazione Venezia con il famoso Archivio Italo Zannier, la collezione di Mario Trevisan e quella di Fabio Castelli, ma anche nelle foto di Mauro Fiorese dedicate alle gallerie e alle collezioni museali italiane.
E ancora, a caratterizzare e aggiornare questa nuova edizione di Silvana Editoriale e della Fondazione Alberto Peruzzo, sono due nuovi capitoli sulla fotografia quale documento e analisi delle dinamiche della nostra società come l’affaire Capa sul miliziano colpito a morte, Ronaldo Schemidt in Venezuela o le città all’epoca del coronavirus. In questa ampia sezione si
indaga la fotografia quale funzione di una narratività che trova nella letteratura alcuni dei più suggestivi esempi quali Roma-Pompei di Gianni Berengo Gardin e Aurelio Amendola, Steve McCurry e le polaroid stories di Wim Wenders.

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