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Galleria Studio G7 segnala la mostra Micro-Waters di Caterina Morigi, in programma dal 20 aprile al 1 giugno 2024 presso lo spazio indipendente AARDUORK e a cura di Mario Ciaramitaro e Alberto Restucci.

Micro-Waters consiste in un’indagine scientifico-immaginativa di un mondo inesplorato, conosciuto ma interamente da indagare attraverso una microscopia dello sguardo.

Guardare all’interno della materia, nei pertugi osteoporici dei coralli, è qualcosa che non attiva soltanto la vista, è un’indagine tattile e sensibile della configurazione di un mondo sommerso. Quando ci si immerge nell’ambiente marino la relazione con tutti i materiali e gli elementi che lo compongono diventa improvvisamente osmotica.
Il mondo subacqueo è liminale, stratificato di vite e materia: amplifica i nostri confini tattili e visivi. Caterina Morigi, che lo esplora sempre in apnea, cerca nei fondali le tracce dell’alleanza tra la materia viva e le rocce. Affascinata da come le superfici rugose diventino zone accoglienti per coralli e molluschi, combina le immagini che realizza con immagini scientifiche di numerosi elementi analizzati da laboratori di ricerca. Nel suo lavoro appaiono rime eidetiche tra i minerali e le conchiglie, entrambe composte di carbonato e fosfato di calcio. Si tratta di una alleanza invisibile, materica e immaginativa, evocata dalle opere esposte, impossibile da conoscere altrimenti.

Se con le nostre dita possiamo sentire e assaggiare la superficie di ogni oggetto, tuttavia questa alleanza microscopica ci sfugge. Cosa si nasconde nelle profondità della materia? Come possiamo arrivare anche solo ad immaginare una zona di contatto?

Nella sua ricerca Caterina Morigi porta l’attenzione alla materia, brulicante di vita, territorio fisico e metaforico di unione e scambio. Per affrontare la sostanza delle cose si serve di uno sguardo ravvicinato, senza tempo, portando alla luce elementi apparentemente distanti e non percepibili con i nostri sensi allo stato normale. L’opera diventa un dispositivo mutevole e cangiante che serve per attuare ribaltamenti tra soggetto e cornice, centro e margine, e dare avvio a una moltitudine di immagini fluide differenti e soggettive.

Caterina Morigi si laurea in arti visive allo IUAV di Venezia, la sua pratica, prevalentemente installativa, si concentra sui mutamenti della materia e sulla relazione sostanziale che sussiste tra umano e naturale. Partecipa a residenze artistiche tra cui Et in Arcadia Ego della Quadriennale di Roma e Atelier 2015 della Fondazione Bevilacqua La Masa. Il suo lavoro è stato esposto al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna; Palazzo Reale, Milano; Archivio Casa Morra, Napoli; Villa Della Regina, Torino; Musée des Merveilles de Tende, FR; Fotografia Europea, Reggio Emilia; Art Rotterdam, NL; Museo Nazionale della Montagna, Torino; Video Sound Art Festival, Milano; Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, SV. È rappresentata dalla Galleria Studio G7, Bologna.

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