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È dedicata al salernitano Antonio Cavotta la settima esposizione realizzata dalla Fondazione Poma Liberatutti.

L’esposizione sarà inaugurata giovedì 7 marzo alle ore 18:00 presso la sede della Fondazione in Piazza San Francesco n. 12 alla presenza dell’artista, del Professor Lorenzo Cipriani, autore del testo critico nel catalogo, dei Fondatori Rita Fantozzi e Paolo Trinci e della Curatrice della mostra, la Dottoressa Marta Convalle.

Cavotta predilige lavorare su carta con colori acrilici e a olio, integrando talvolta gessetti o pastelli a olio per le finiture.

L’esposizione inizia con 49 disegni realizzati nel 2020 ed esposti all’entrata della Fondazione con funzione introduttiva al mondo di Antonio Cavotta. La mostra svela poi il suo nucleo centrale nelle due sale al piano superiore, dove sono esposte le 76 opere realizzate tra il 2023 e il 2024.

I dipinti, raggruppati per soggetto e cromie simili, sono applicati direttamente a parete e tendono a esaltare il movimento dei corpi seguendo le dimensioni e gli orientamenti differenti.Questi assembramenti di figure umane sono impattanti e coinvolgono l’osservatore nell’ideale lotta incessante contro la quotidianità.

Come si legge nella disamina di Lorenzo Cipriani «Sono corpi mutilati, esposti in questa mostra, come quelli conservati nei calchi di gesso di Pompei, o nei busti delle statue che affiorano dalle rovine antiche. Alcuni assumono posizioni che ricordano l’erotismo manifesto di Egon Schiele e allo stesso tempo il realismo introspettivo di Lucian Freud.»

«Questa sedimentazione di stili e movimenti artistici differenti dà il titolo alla mostra, Cromie Plastiche,definizione che si è dimostrata fin da subito confacente alle opere di Cavotta connotando una fusione tra pittura e scultura.» Sostiene Marta Convalle, curatrice della mostra prodotta dalla Fondazione POMA.

La mostra è accompagnata dal catalogo bilingue italiano/inglese edito da Fondazione POMA Liberatutti nella collana PomArte, curato da Marta Convalle con la prefazione di Paolo Trinci, il testo critico di Lorenzo Cipriani e un ricco apparato iconografico.

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