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I social network hanno cambiato il modo di relazionarsi e comunicare con gli altri, non solo nella vita quotidiana, ma anche nel mondo dell’arte. Anche il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna utilizza le nuove piattaforme digitali per comunicare, promuovere e valorizzare l’immagine del museo.
Più di 50 studenti del Liceo artistico Nervi-Severini e dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna si incontreranno nelle sale del MAR per raccontare i grandi capolavori della città e le opere personali degli studenti d’arte musiva.

Dopo una formazione “deep dive” metodo attraverso il quale verrà condotta un’analisi intensa e approfondita sul tema dello storytelling social a cura dello studio creativo Kreativehouse, un gruppo di giovani talenti invaderà la città per far riemergere racconti antichi, i punti di vista nuovi sul mosaico e per raccontare la propria ricerca artistica nell’arte musiva.

Un’idea che consentirà di sperimentare contenuti culturali, vedere opere d’arte famose delle Collezioni del Museo, la mostra Prodigy Kid. Francesco Cavaliere – Leonardo Pivi ed esplorare gli spazi iconici del MAR attraverso lo sguardo fresco degli insider: i ragazzi che studiano l’arte e vivono quotidianamente la città.

“Siamo profondamente convinti che un’istituzione museale come il MAR debba sempre più connotarsi come luogo aperto al coinvolgimento più largo possibile della cittadinanza, e in particolare delle generazioni più giovani. È indispensabile che i luoghi della cultura siano abitati dai ragazzi e dalle ragazze e che lì si sentano di casa. Questa settima Biennale di Mosaico Contemporaneo ha evidenziato grandi possibilità in questo senso e pensiamo che l’idea di coinvolgere in prima persona gli allievi e le allieve del Liceo artistico e dell’Accademia nelle strategie comunicative attraverso cui il nostro museo si racconta sia una sfida che corra in questa direzione. Sarà un’esperienza inedita per la nostra città ma siamo certi che attraverso l’espressività e la creatività dei ragazzi e delle ragazze sapremo tutti riscoprire sotto luci nuove anche gli aspetti apparentemente più conosciuti e frequentati del nostro patrimonio artistico.” spiega Fabio Sbaraglia, Assessore alla Cultura e al Mosaico del Comune di Ravenna. 

La piattaforma di contenuti virali dedicati ai ragazzi si sta specializzando proprio nelle nicchie creative. La generazione Z è immersa in un mondo phygital, termine che sta diventando una delle nuove parole chiave dell’innovazione. La costante e intensa interazione tra fisico e digitale che caratterizza il nostro tempo ha portato alla nascita di questo neologismo, crasi tra “physical” e “digital”, spesso senza una separazione netta tra le due dimensioni. 
 Sono già tanti i musei che hanno scelto di diventare accessibili alla fascia dei ragazzi su TikTok: dagli Uffizi al Museo Archeologico di Napoli, dal Prado al V&A di Londra, passando per Palazzo Strozzi o l’Hermitage di San Pietroburgo. È in ragione della sua altissima potenzialità creativa che molti musei hanno deciso di concentrare qui la propria comunicazione. Aderendo alle sue meccaniche di funzionamento, le istituzioni culturali hanno l’occasione di estendere la propria comunicazione a un target di utenti spesso difficile da raggiungere.

Nel corso dei prossimi mesi i video racconti saranno accessibili a tutti, i progetti più interessanti degli studenti di arte musiva e i video più creativi potranno essere cercati con #BiennaleDelMosaico su Tiktok o accedendo all’account ufficiale del MAR.

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