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Spazio Thetis presenta DISINFORMATION, la nuova scultura dell’artista Yaroslav Gamolko, che entrerà a far parte della sua collezione permanente grazie alla generosa donazione da parte dell’Artista. 
L’opera sarà svelata al pubblico per la prima volta il 27 aprile 2022 alle ore 12.

Il titolo dell’opera, Disinformation, prende spunto dal periodo di pandemia che abbiamo vissuto durante questi ultimi due anni. Il tema della disinformazione viene interpretato dall’Artista attraverso il “Ready – Made” di Marcel Duchamp, in chiave Dadaista.

Su un piedistallo in ferro è posizionato uno sgabello ribaltato con sopra un sacco di plastica e al suo interno ritagli di quotidiani del periodo giugno – luglio 2021, che ponevano un forte accento sulla “lotta al Covid“ e su quella alle grandi Navi in laguna. Disinformation rappresenta una denuncia del caos e dello spaesamento provocato nelle persone dalla pandemia, anche a causa delle informazioni discordanti che giungevano dai Governi Nazionali, che si sono trovati in difficoltà nel dover affrontare una situazione nuova, sconosciuta e dai risvolti inaspettati. L’opera dell’Artista sarà in dialogo con un altro lavoro attualmente esposto nel giardino di Spazio Thetis, una delle “sculture vestite” realizzate dall’artista Stefano Bressani, in particolare la sua Skultflower Maliumbas Ball, un’opera che affronta il tema dell’incoerenza attraverso l’uso di materiali molto diversi come il ferro, molto ruvido, e il tessuto, invece, assai morbido al tatto.

Spazio Thetis rappresenta la parte culturale e artistica di Thetis spa, società di ingegneria che sviluppa progetti e applicazioni tecnologiche per l’ambiente e il territorio e che vanta un’importante collezione permanente di arte contemporanea, che annovera installazioni come “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto, “L’uomo che misura le nuvole” di Jean Fabre, “Le Sentinelle” di Beverly Pepper, solo per citarne alcune. L’attività artistica di Spazio Thetis si concentra su alcune tematiche: land art, arte ambientale, arte e scienza promuovendo e sostenendo l’arte contemporanea attraverso diverse iniziative presso la propria sede nell’antico Arsenale veneziano con il lussureggiante parco giardino. In tanti anni di attività ha collaborato con importanti istituzioni come musei, gallerie e fondazioni per la realizzazione di mostre temporanee, eventi collaterali Biennale e Padiglioni nazionali, ma anche in qualità di promotore e organizzatore esso stesso. 

L’opera Disinformation nasce dall’idea del ribaltamento. Uno sgabello, disposto con la seduta a terra e le gambe all’aria, accoglie un sacco di ritagli di giornale scartati durante la lavorazione delle opere-collage. Esso prende spunto dall’ “Orinatoio” di Duchamp. Come in un alambicco alchemico in esso si conserva lo scarto dell’informazione e cioè la Disinformazione stessa, secondo il titolo dell’opera. L’artista mira a una presa di coscienza della realtà, superiore a quella proposta dai quotidiani e dai mezzi d’informazione. Egli si fa demiurgo del senso critico, e intrappola un mondo senza senso per metterci in guardia dalle spire della disinformazione. Anche se ci troviamo in una cornice in cui le notizie viaggiano in pochi secondi da una parte all’altra del mondo, sembra che il mondo sia tornato all’antichità, quando ci si basava sul sentito dire. Lo stile brutale e privo di pose estetizzanti cerca di dare un messaggio genuino di allerta. Nessuno tuttavia può salvarsi, se non l’artista stesso.

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