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La diagnosi di un tumore ginecologico in Italia interessa circa 18mila donne l’anno, solo di tumore all’ovaio in Emilia-Romagna ci sono circa 450 nuovi casi l’anno: è un’esperienza che lascia ferite, nel corpo e nell’anima. Ma può essere anche un punto di svolta dal quale si può rinascere: attraverso il confronto con medici e psicologi, le cure adeguate, la condivisione di esperienze e il supporto delle associazioni. La possibilità dare un senso nuovo alla propria vita dopo lo spartiacque della malattia è il fil rouge della mostra “Scatta la rinascita”, allestita a Bologna a Palazzo d’Accursio dal 29 aprile fino all’8 maggio, Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico, che poi si sposterà in sette ospedali italiani da Bologna a Palermo. L’esposizione nasce da un contest fotografico lanciato dall’associazione Loto Odv in collaborazione con il grande fotografo Nino Migliori che ha donato un suo scatto per lanciare il concorso. Loto è da sempre impegnata nel supporto e nella sensibilizzazione contro i tumori ginecologici e con questa iniziativa vuole raccontare i due volti della rinascita che in questo momento storico viaggiano paralleli: la rinascita dopo la malattia e la rinascita di tutti noi dopo un lungo periodo di pandemia.  Nelle due settimane di contest hanno risposto in tantissimi: donne, uomini, pazienti, ex pazienti di tutte le età e da ogni parte d’Italia, ma anche semplici appassionati, ognuno inviando un’immagine che rappresenta la propria personale rinascita.   Dopo una difficile selezione sono stati scelti 40 scatti che rimarranno esposti a Bologna presso Palazzo d’Accursio fino all’8 maggio, Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico: la mostra diventa poi itinerante e farà tappa in sette ospedali italiani dove arrederà i Day Hospital dei reparti di Ginecologia e Senologia Oncologica in cui è attiva Loto: il Policlinico Sant’Orsola a Bologna, l’Ospedale Maggiore di Parma, l’Ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì, l’Ospedale degli Infermi di Rimini, gli Ospedali Riuniti di Ancona, il Policlinico Universitario Gemelli di Roma e l’Ospedale Civico di Palermo. Ogni foto si trasformerà così in un sorriso, una carezza, una parola di incoraggiamento per le donne che attraverseranno quei corridoi.  

“Quando si è affetti da un tumore la malattia diventa totalizzante e ci si identifica quasi completamente con essa – spiega Sandra Balboni, Presidente di Loto Odv – La lente di una fotocamera permette di rappresentarci e di reinterpretarci, è un’istantanea sulla propria mente, ma anche il riscatto di se stessi attraverso l’immagine. Oggi poi l’atto di fotografare, anche grazie ai social media e alle nuove tecnologie, è diventato quotidiano e alla portata di tutti: in ognuna delle nostre foto c’è una parte di noi e ci racconta contenuti spesso inconsapevoli, come un ponte diretto tra mondo interno e mondo esterno. La fotografia può anche avere un ruolo riabilitativo vero e proprio: da questa riflessione è nata l’idea del contest aperto a tutti e della mostra itinerante, diventati realtà grazie alla collaborazione del grande Nino Migliori e al supporto di BPER Banca. Il nostro scopo è quello di sensibilizzare e informare le donne sui tumori ginecologi, e prendere per mano quelle che ricevono la diagnosi. Anche arricchendo le sale d’aspetto degli ospedali con immagini di speranza e rinascita”.

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