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Il 17 giugno apre al pubblico la mostra “IN TEMPORE – La pittura dal vero in dialogo con l’antico nelle Terme di Diocleziano” di Margherita Lipinska, artista contemporanea, a cura dell’Architetto Cornelia Bujin. L’evento è promosso da ICAS, con gli auspici della Presidenza della Commissione Cultura della Camera dei deputati e Museo Nazionale Romano, il patrocinio dell’Ambasciata di Polonia in Italia e con il supporto tecnico della Fondazione Ludovico degli Uberti.
Margherita Lipinska nasce in Polonia dove consegue la laurea all’Accademia di Belle Arti di Danzica. Vince una Borsa di studio dell’Università La Sapienza di Roma, città in cui vive stabilmente dall’inizio degli anni
90. La sua tecnica pittorica predilige l’uso di colori acrilici su tele di juta intonacate o su tessuti pregiati, si affida inoltre all’utilizzo di diversi materiali al fine di rendere le opere il più possibile materiche. Per rendere al meglio questo effetto, spesso le opere sono prive di telaio che assumono così l’aspetto di un arazzo.
Nei luoghi in cui la memoria dell’antico è pervasiva, l’espressività artistica contemporanea assume un ruolo determinante in termini di vitalità di uno spazio ancora denso di cultura viva e non solo di “memoria” del passato. Dunque, il dialogo che si stabilisce nello spazio di mostra definisce quella narrazione che porta in superficie e mette in relazione le stratificazioni storiche e i turbamenti tensionali dell’artista, a cui ella dà forma mediante un nuovo racconto.
Il lavoro di Margherita Lipinska, nei luoghi in cui il passato ha una sua tangibilità rappresentativa, nasce da una riflessione a lungo ponderata e che necessita una manifestazione immediata.
L’occasione della mostra “L’ISTANTE E L’ETERNITÀ”, alle Terme di Diocleziano a Roma, diventa per l’artista
polacca occasione unica per restituire a noi tutti “l’intensità della visione e la profonda commozione” nel
dare forma a “un tempo” che si attualizza e non è più solo memoria.
Non stiamo parlando di qualcosa di assolutamente nuovo: il contemporaneo che si insinua, dialoga,
percorre, indaga l’antico, è qualcosa di estremamente noto. Già agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso, la città di Spoleto animava il suo centro storico con le opere di artisti contemporanei. Il lavoro di Lipinska è un’esortazione a guardare, vedere, incamerare con occhi nuovi i capolavori che animano i suggestivi spazi museali delle Terme di Diocleziano. Il suo lavoro non è solo un omaggio ad una mostra di rara bellezza e ricchezza espositiva, ma è anche un invito a conosce e vedere, senza pregiudizi, l’antico.
Nelle opere di Margherita Lipinska l’idea di spazio-tempo è fondamentale per comprendere la natura di ciò che consideriamo reale. Per questo la nostra mente deve possedere una “[propria] rappresentazione
concettuale”. Nell’arte, un’opera scultorea nella sua ieraticità ci comunica l’espressione di eternità cosmica, mentre un’immagine che accenna al movimento evidenzia un tempo che viene fermato e catturato per l’istante colto. La raffigurazione pittorico/materica di Lipinska non è solo una rappresentazione spaziale ma anche temporale. Il “tempo”, quello cosiddetto matematico non è autentico. É autentica la realtà connessa con la nostra coscienza, con il nostro “io” per il quale ogni istante presente riassume e preserva tutto il passato.
Il corpus espositivo della mostra IN TEMPORE di Lipinska è costituito da dodici grandi opere di formato
165×145 realizzate su tessuti pregiati. Le opere sono frutto dell’accurata analisi percettivo/scultorea
dell’artista che ha seguito il percorso espositivo alla mostra alle Terme di Diocleziano. Da Osiris a Ulisse alla fanciulla di Santorini con un omaggio a tre opere presenti presso il Museo Nazionale Romano quali
l’Antinoo, Afrodite e Il Principe Ellenistico. Due installazioni pittoriche eseguite dal vivo come performance
interattiva contestualizzeranno l’attualità e la raffinatezza “ad quod post quae” de “L’ISTANTE E L’ETERNITÀ”.
Parte integrante e preparatoria all’evento espositivo sono stati gli interventi del 31 maggio e 7 giugno che hanno dato luogo a una vera e propria performance in cui Margherita Lipinska ha dato una reinterpretazione di alcune opere presenti alla mostra “L’istante e l’eternità”.

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