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Dal 5 aprile al 23 luglio, nel cuore di Roma, a Palazzo Cipolla, arriva Ipotesi Metaverso: grandi artisti del passato incontrano i contemporanei sul terreno dell’immaginazione e della creazione di nuove dimensioni spaziali.

La mostra, curata da Gabriele Simongini e Serena Tabacchi, è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, ed è realizzata da Poema SpA

Nelle ottocentesche sale di Palazzo Cipolla si alterneranno opere di artisti storici tra cui Andrea Pozzo, Giovanni Battista Piranesi, Maurits Cornelis Escher, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Giorgio de Chirico al fianco di alcuni tra gli artisti digitali più creativi e innovativi della scena contemporanea italiana e internazionale, pionieri del movimento legato all’arte nativa digitale, metapoeti, musicisti che sperimentano con algoritmi generativi, passando per avatar nati e cresciuti nel Metaverso, figure chiave della nuova corrente artistica multimediale e multisensoriale.

Un’immersione nella mente di creatori di mondi dal barocco a oggi – tra Europa, Asia, Stati Uniti, Sud America, Medio Oriente – che trasformerà ogni spazio del palazzo di Via del Corso in un viaggio fisico e mentale; capsule che condurranno lo spettatore ad immergersi all’interno di mondi e visioni attraverso la pittura, la scultura, l’arte digitale, la danza, la poesia, la musica, fino all’intelligenza artificiale. Ogni opera digitale è pensata come un progetto site-specific, legato allo spazio del Palazzo e in armonia con il resto del percorso espositivo.

Ipotesi Metaverso proporrà una serie di esperienze multisensoriali e multimediali, visioni di mondi possibili creati dal genio di artisti nazionali e internazionali, in dialogo con opere del passato di pittori che hanno immaginato altre “realtà”, a partire dal Barocco. Esperienza digitale/immersiva ed esperienza fisica, “materiale”, entreranno così in cortocircuito, stimolando il visitatore ad interrogarsi sulle nostre modalità percettive di oggi e del futuro.

Ogni spazio di Palazzo Cipolla diventerà un mondo a sé, all’interno del quale saranno definiti regole e spazi sempre diversi: un’altalena speciale darà al visitatore la sensazione di tuffarsi in un mondo parallelo, immagini digitali prenderanno improvvisamente corpo nella realtà fisica, un’opera immersiva visualizzerà la “filosofia digitale zen”, una performance sonora creerà un’esperienza di moltiplicazione sensoriale, ci si immergerà in poesie generative, si incontreranno sculture costruite su tecnologia blockchain e opere interattive che uniscono scienze biologiche e tecnologie digitali con la creazione di una “seconda natura”. 

«La tecnologia digitale, portando il futuro nel presente, sta cambiando il modo di vedere la realtà, intervenendo in modo incisivo nel nostro vivere quotidiano. Anche l’arte si è uniformata a questa coesistenza tra passato, presente e futuro, e una delle ultime mostre da me realizzate a Palazzo Cipolla in ordine di tempo, quella di Quayola, ne è la dimostrazione.» afferma il Prof. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro, e aggiunge: «La nuova mostra che oggi presentiamo, dal titolo Ipotesi Metaverso, permette di coniugare, attraverso il dialogo tra 32 artisti storici e contemporanei provenienti da tutto il mondo, la tradizione, che rimane un punto di riferimento imprescindibile, con il nuovo che avanza, con il mondo digitale, mediante l’apporto delle nuove tecnologie, le quali costituiscono una rivoluzione anche nella maniera di manifestare il sentimento che è da sempre alla base di ogni opera d’arte, in qualsiasi epoca.».

«Al fine di sottolineare che l’ipotetico Metaverso, nuova dimensione ipertecnologica, si debba aggiungere alla vita reale senza sostituirla, quadri e sculture di artisti che hanno creato “mondi” alternativi coesistono con opere immersive, per proporre al visitatore, spesso chiamato in causa come “attore” della mostra, un rapporto equilibrato, anche se talvolta spiazzante, fra “fisico” e “digitale”. Una sorta di “laboratorio per il futuro”, con l’intento di offrire al visitatore un’esperienza che si suppone essere, per certi aspetti, simile a quella degli anni a venire, nella coesistenza di contemplazione ed immersione, percezione quasi simultanea del materiale e dell’immateriale, fra stabilità e fluttuazione.» dichiarano i curatori Simongini e Tabacchi. Un percorso multimediale e multisensoriale tra pittura, scultura, incisione, arte digitale, poesia, musica, fino all’intelligenza artificiale.

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