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Pittore, scrittore, editore, promotore culturale, collezionista: sono molteplici le anime di Mario Lattes, di cui nel 2023 si celebra il centenario della nascita. In occasione di questa importante ricorrenza inaugura mercoledì 29 marzo alla Reggia di Venaria Mario Lattes. Teatri della memoria. La mostra presenterà una selezione di più di cinquanta opere dell’intellettuale torinese, tra cui varie mai esposte prima, allestite all’interno di un percorso che documenta il più recente lavoro d’indagine sui vari aspetti dell’attività artistica di Lattes. L’esposizione sarà allestita nelle Salette del Presidente della Reggia e sarà visitabile dal 30 marzo al 7 maggio 2023.

Mario Lattes. Teatri della memoria, con la curatela di Vincenzo Gatti,è realizzata dalla Fondazione Bottari Lattes, con il sostegno di Regione Piemonte, il patrocinio della Città di Torino e di Confindustria Cuneo, il contributo di Banca d’Alba, di Banor Sim e dell’Agenzia UnipolSai di Mondovì e il patrocinio e il contributo della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia e del Comune di Monforte d’Alba, in collaborazione con Lattes Editori.

La mostrasi presenta al tempo stesso come un significativo traguardo e un nuovo punto di partenza: fin dalla sua nascita nel 2009, la Fondazione Bottari Lattes ha promosso numerose iniziative tratteggiando l’attività dell’artista come tessere di un mosaico, allestendo nelle sedi espositive di Monforte d’Alba e di Torino delle mostre sia collettive che personali, volte a mettere in evidenza le diverse peculiarità di Lattes, come in occasione di Pittoriscrittori, Mario Lattes. Incisioni, Mario Lattes su carta, Antologia personale, “Biblioteca” di Mario Lattes. Illustrazioni per l’antologia scolastica e ancora prima Mario Lattes, di me e d’altri possibili. Parallelamente, in Italia e all’estero, sono state organizzate nel corso degli anni rassegne a lui dedicate, come Mario Lattes tra pittura e letteratura all’Istituto Italiano di Cultura di Praga nel 2014.

Acuto testimone delle vicende del suo secolo, Lattes interpreta le tensioni e le ambiguità del ruolo dell’artista: ne vive i drammi e le esaltazioni, filtrando le emozioni attraverso la sua personalissima visione della figurazione, intrisa di umori fantastici e visionari. La feconda inquietudine spinge sempre Lattes a ricercare, a sperimentare, a inseguire modalità espressive indifferenti alla prassi, inconsuete ma utili a liberare l’urgenza creativa. Differenziandosi da modelli possibili e probabili contiguità, attraverso le opere in mostra emerge il “dark side” che pulsa anche nei contesti domestici, apparentemente più consueti. Esemplare la presenza in molte opere di marionette, bambole o manichini, perturbanti testimoni di un sentimento che respinge e seduce nel contempo. Nel memorabile Autoritratto del 1990, scelto come immagine guida della mostra, Lattes si dipinge attorniato da questi ambigui attori: ma è egli capocomico o parte di questo ironico teatrino?

L’esposizione si inserisce all’interno di un percorso che interesserà tutto il 2023, che la Fondazione Bottari Lattes dedica alle celebrazioni per i cento anni dalla nascita di Mario Lattes.

Per la ricorrenza, verrà pubblicato un volume monografico edito da Silvana Editoriale e a cura di Vincenzo Gatti, con Alice Pierobon. Il testo offre una retrospettiva sull’intera produzione artistica di Lattes, di cui la mostra presenta una significativa selezione. Conterrà al suo interno un saggio critico a firma di Claudio Strinati, un’ampia sezione illustrata con riproduzioni a colori di dipinti, acquarelli, gouaches e incisioni e sarà corredato da apparati di approfondimento sulle sue mostre e sulla sua fortuna critica. Il volume verrà presentato il 29 marzo alla Reggia di Venaria durante l’inaugurazione della mostra Mario Lattes. Teatri della memoria.

Nel 2023 si celebreranno anche i 130 anni della Casa editrice Lattes, realtà storica torinese che dalla fondazione nel 1893 a oggi ha accompagnato e formato con i propri testi scolastici intere generazioni di studenti italiani. È prevista in primavera l’organizzazione di una mostra per raccontare un pezzo di storia della città e il suo riflesso sull’Italia, curata da Marta Sironi sotto la supervisione della Casa editrice Lattes e in collaborazione con la Fondazione Bottari Lattes, la Fondazione Tancredi di Barolo e il MUSLI.

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