Dal 28 giugno al 20 luglio 2025, MA Project di Perugia ospita la mostra pittorica Riunione di Condominio, un progetto espositivo a cura di Quadro Zero che riunisce i lavori degli artisti Hugo Ciappi, Nonno Burro e Pierluigi Scandiuzzi.

Il titolo della mostra evoca due concetti in apparenza semplici ma profondamente stratificati: riunione e condominio. Il primo richiama la dimensione temporale dell’incontro: un momento condiviso, sospeso tra la casualità del ritrovarsi e la necessità del confrontarsi. La riunione, in questo senso, non è solo una convocazione logistica, ma un gesto archetipico che apre alla possibilità di un’esperienza collettiva, dove le singole soggettività si sfiorano, si osservano, si modificano.

Il condominio, invece, non è da intendersi come semplice edificio fisico, ma come metafora e contenitore simbolico: uno spazio della pittura in cui le pareti non dividono, ma trattengono tracce. 

Qui si abita il medium pittorico non come linguaggio chiuso, ma come territorio comune, vivo e continuamente ricontrattato, in cui il confronto non esige uniformità ma si alimenta attraverso differenze, scambi e sovrapposizioni di sguardi.

L’esposizione si struttura in tre piani abitativi distinti, come tre pianerottoli privati ma contigui, assegnati a ciascun artista. Ogni ambiente, pur mantenendo la propria autonomia poetica e visiva, si inserisce in una logica di coabitazione: la mostra è pensata come un vero e proprio condominio, in cui il passaggio da un piano all’altro ripropone fisicamente e simbolicamente il gesto dell’abitare collettivo. Le stanze espositive si fanno luoghi condominiali reincarnati: zone comuni del pensiero e della pratica pittorica, attraversate da sguardi, dialoghi silenziosi e memorie condivise.

L’esposizione si configura così come un esercizio di prossimità, una forma di coabitazione interrotta, che restituisce la densità del tempo condiviso tra gli artisti, come in una residenza. Gli spazi della mostra diventano appartamenti metaforici, stanze comunicanti dove il dialogo si attiva non solo attraverso l’accostamento formale, ma anche attraverso ciò che resta implicito: le pause, i vuoti, le risonanze tra un’opera e l’altra, come tra un piano e un altro di un condominio.