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Gió Marconi annuncia TIME MACHINE, la seconda personale in galleria dell’artista americana Trisha Baga. In occasione della mostra, Baga si concentra principalmente sulla pratica pittorica. Conosciuta soprattutto per le sue video installazioni immersive, performance e ceramiche, Baga ha costruito la sua reputazione attorno alle opere che mettono alla prova i confini tra il mondo digitale e quello reale e che esplorano temi relativi alla cultura pop, all’identità di genere, alla politica e alle questioni ambientali, coinvolgendolo spettatore con la loro atmosfera sognante e altamente poetica. Quello di Baga è un approccio tortuoso alla narrazione. I suoi video sono multistrato, simili a collage ed esenti da una struttura lineare. Il loro stile generale ricorda la navigazione online poiché le narrazioni esplicite tendono a essere per lo più rifiutate e vengono invece sostituite da sequenze di immagini slegate. Parallelamente alla sua produzione video, Baga ha sempre avuto un interesse particolare per la ceramica, per la malleabilità del materiale argilloso e per la stessa produzione della ceramica. Questo interesse deriva dal suo coinvolgimento con il club della ceramica, una formazione libera di artisti di New York che si incontrano regolarmente alla Greenwich House Pottery nel West Village. I suoi soggetti principali nella pratica della ceramica includono oggetti funzionali quotidiani come computer, bollitori per il tè, macchine fotografiche, tazze da caffè o cornici. Tuttavia è ugualmente incuriosita dai ritratti di animali più svariatie fantasiosi, tra cui i più conosciuti sono i ritratti dei barboncini a forma triangolare con una fiamma sulla testa in stile punk. Come per la maggior parte dei precedenti lavori di Baga, anche la sua recente attenzione alla pittura è nata da una collaborazione. Nel 2020, Baga ha fondato il club di pittura P-Lub con il collega artista Lu Zhang e il curatore Herb Tam. Durante il primo anno della pandemia, il trio ha creato settimanalmente un dipinto collaborativo e annunciato un episodio di Virtual Studio Visit Loop, una serie di conversazioni tra lavoratori nel settore culturale e artisti asiatici americani che hanno riflettuto sulle loro esperienze lavorative e di vita durante la pandemia. Questa collaborazione ha spinto l’artista a interessarsi maggiormente al processo pittorico e a dedicarsi più approfonditamente a questo nuovo mezzo. In galleria è esposto un gruppo di dipinti in combinazione con diversi orologi in ceramica.I dipinti fanno parte di una nuova serie a cui Baga ha iniziato a lavorare nel 2022. Da quando è iniziata la pandemia e lo schermo del computer è diventato come una finestra sul mondo, Baga è rimasta sempre più incuriosita dalla grande varietà di immagini salvaschermo che riproducono paesaggi incontaminati: scenari marini lussureggianti ed esotici, iceberg artici e catene montuose innevate. Queste immagini proiettano un mondo naturale ideale negli schermi degli spettatori e nelle loro case. I dipinti di Baga sono costituiti da due strati. Il primo livello raffigura un paesaggio o una scena quotidiana come la vista dalla finestra del suo appartamento, il suo studio o l’immagine del suo cane. Questi motivi piuttosto comuni vengono poi sovrapposti da un altro strato di riflessi: quelli dello schermo di un cellulare, di varie icone, di un cursore, della luce riflessa di una finestra o di una pianta. BIG MIRROR BIG MIRROR, il dipinto più grande della mostra, raffigura l’artista al lavoro in uno studio poco illuminato. Totalmente immersa nell’atto di dipingere, l’artista è china sul cavalletto, con la sua tavolozza di colori che sembra quasi cadere dalla tela tra le braccia dello spettatore. Questo scorcio dello studio è sovrastato da una miriade di riflessi di piccoli punti colorati e icone che toccano leggermente la superficie e avvolgono l’intera scena in una magica polvere di stelle. Nonostante il loro soggetto a volte comune, i dipinti di Trisha Baga mantengono quell’atmosfera sognante e assolutamente poetica che era già stata un marchio di fabbrica dei suoi primi lavori.

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