Il Circolo del Design di Torino apre “Polyurethane Dreams”, un’installazione che presenta l’opera a cura del designer tedesco Jannis Zell che esplora il complesso rapporto tra produttività e riposo, esito del programma di residenza che ha portato, a Torino al Circolo del Design per due mesi, il designer trentaduenne basato a Berlino.

“Prendersi un periodo di riposo è un lusso: un anno sabbatico, un weekend senza lavoro in una settimana, un lungo sonno in 24 ore, un pisolino in un giorno, un respiro profondo in pochi secondi, chiudere gli occhi solo poco più di un battito di ciglia — commenta Zell — in un mondo dominato dalla produttività e dalla mercificazione del tempo, il riposo e l’inattività vengono spesso interpretati come segni di pigrizia o inefficienza.” 

“Polyurethane Dreams” invita a cambiare prospettiva, incoraggiandoci a chiederci: come possiamo introdurre più pause nella nostra vita quotidiana? Quali rituali di riposo possono aiutarci a resistere alla costante spinta ad essere sempre “attivi”? 

L’opera di Zell si configura come un invito a vedere il riposo come un atto necessario e radicale. 

L’esito della residenza di Jannis Zell è un oggetto ambiguo e trasformabile: una scrivania, arredo che rappresenta il lavoro in ufficio, che può essere riassemblata per diventare un letto, luogo per eccellenza dedicato al ristoro e al sonno.

L’opera è composta di poliuretano espanso recuperato dagli scarti di produzione della filiera. La lavorazione realizzata da Zell, che conferisce al decoro un aspetto simile ai bassorilievi, è ottenuta tramite disegni tracciati a mano sulle superfici dei blocchi di poliuretano poi incisi e scavati, sempre a mano, mediante l’utilizzo di taglierini e pinze.

Questo pezzo arricchisce e completa la mostra L’ecologia è sociale, in pratica, curata da Salvatore Peluso, che presenta 10 progetti che interpretano il design come leva di cambiamento verso una società più equa ed ecologica che rimarrà visitabile al Circolo del Design fino al 16 dicembre prossimo.

Durante la permanenza al Circolo del Design, Jannis Zell ha condotto un workshop che ha sollevato conversazioni sui rituali che anticipano il sonno coinvolgendo i partecipanti in un confronto aperto sul nostro equilibrio lavoro-riposo per rendere collettiva la riflessione sul tema.
Gli oggetti scultorei e la traccia audio presentati al fianco dell’opera sopracitata, sono entrambi risultato di questa attività laboratoriale.

Il programma di residenza articolato in due mesi in cui il Circolo del Design ha coinvolto Jannis Zell, l’ha portato a fare la conoscenza di diverse realtà culturali come ad esempio il PAV – Parco Arte Vivente o il Print Club Torino, a incontrare mentori come Enrico Petrilli, sociologo e scrittore esperto di night studies e Fulvio Ferrari, anima del Museo Casa Mollino di Torino, oltre a design expert come Vera Sacchetti, critica e curatrice basata a Basilea, e Marco Rainò e Barbara Brondi, progettisti e curatori torinesi, che hanno contribuito con i loro stimoli ad arricchire e definire il progetto di Zell.

Grazie all’incontro con Diego Maria Gugliermetto, Zell è entrato in diretto contatto con l’eredità del Radical Design Italiano, accompagnato dall’artigiano che ha seguito da vicino le vicende del celebre brand Gufram e collaborato con gli artisti Piero Gilardi e Ugo Nespolo.
Il designer tedesco ha inoltre potuto entrare in relazione con Re Mat, start up innovativa fondata nel 2018, che recupera e ricicla gli scarti dell’industria del poliuretano e grazie alla cui collaborazione sono stati forniti i materiali per tutti i pezzi in mostra. 

L’allestimento al Circolo del Design è una proposta per i visitatori a fermarsi e a sfuggire per un momento dal ritmo frenetico della settimana dell’arte torinese, utilizzando lo spazio per riposare o semplicemente per fare una pausa. 

I visitatori potranno inoltre consultare il diario del designer, che arricchisce il racconto del suo lavoro attraverso la narrazione della sua esperienza di residenza a Torino attraverso illustrazioni, testi e immagini.

L’opera “Polyurethane Dreams” arricchisce e completa la mostra L’ecologia è sociale, in pratica, che presenta 10 progetti che interpretano il design come leva di cambiamento verso una società più equa ed ecologica. 

«Siamo entusiasti di presentare “Polyurethane Dreams”. – afferma Sara Fortunati, direttrice del Circolo del Design – Attraverso il lavoro di Jannis Zell, abbiamo voluto raccontare come il design interpreta e dà corpo a temi controversi che definiscono la società contemporanea e stimolarne il dibattito. Con questo suo primo programma di residenza, il Circolo del Design conferma la sua vocazione a sostenere i talenti emergenti e a dare spazio a una generazione di designer che contribuisce a offrire una chiave di lettura lucida e complessa sul contemporaneo”.

“Siamo esausti e fatichiamo a dormire perché spesso le nostre menti e i nostri corpi sono considerati come macchine, da far correre sempre a cento all’ora per massimizzare produttività e profitti. Ma noi non siamo macchine. Il riposo può essere considerato una pratica di cura e una forma di socializzazione alternativa. Il riposo è una pratica radicale. La ricerca di Jannis Zell non si limita a riflettere su questi temi ma invita a immergerci in uno spazio dedicato al riposo e alla cura” — commenta Salvatore Peluso.

“Polyurethane Dreams” è finanziato dall’Unione Europea tramite il Goethe-Institut ed è realizzato con la partnership tecnica di Re Mat, è parte di “Earthrise 24”, un progetto del Circolo del Design, curato da Salvatore Peluso, realizzato con il patrocinio di Città di Torino, con il sostegno di Fondazione Compagnia Di Sanpaolo, Fondazione CRT e Regione Piemonte. Graphic design di Studio Grand Hotel.