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In occasione di ART CITY Bologna 2023 le Collezioni Comunali d’Arte accolgono la personale di Slaven Tolj Craquelure. Pavo and me.
La mostra, curata da Daniele Capra, è costituita da una quindicina di opere oggettuali e documentative e dalla performance Bologna, February 2023, realizzataappositamente per il museo bologneseche si svolgerà sabato 4 febbraio alle ore 19 e domenica 5 febbraio alle ore 11.
Il progetto è la prima mostra personale di Tolj presso un museo pubblico italiano.
Craquelure. Pavo and me – i cui lavori  spaziano dalla scultura alla fotografia, dalla performance all’intervento site specific realizzato per la Sala Urbana – ripercorre a volo d’uccello il percorso dell’artista croato evidenziando la sua capacità di porsi come elemento interstiziale rispetto alle dinamiche interiori, interpersonali e politiche. A partire dai suoi esordi alla fine degli anni Ottanta fino a lavori recenti che testimoniano le vicissitudini dovute a un ictus che ha minato le sue capacità linguistiche, la pratica della body art e dell’arte concettuale sono centrali per Tolj, la cui opera è alimentata da un continuo scambio con gli eventi umani e professionali vissuti in prima persona. La mostra, che ha la forma di una sintetica retrospettiva, è un racconto intimo condotto attraverso le vicende personali e storiche che hanno segnato la vita di Tolj, a partire dalla tragica dissoluzione della Jugoslavia. L’esposizione è dedicata al fotografo Pavo Urban, amico dell’artista morto in guerra a Dubrovnik il 6 dicembre 1991, del quale sono esposte due fotografie che documentano una performance di Tolj.
L’opera è, nella poetica di Tolj, un elemento di mediazione e relazione tra l’artista, il suo corpo e il contesto in cui si è generata. Attraverso la propria presenza, ad azioni minimali condotte con il proprio corpo, a spostamenti di piccoli oggetti, Tolj mette in luce le fessure e le scorticature che la vita e la storia causano sul tessuto della nostra esistenza, come la craquelure che si produce sulla superficie dei dipinti a olio col passare degli anni. Senza retorica, con un linguaggio scarno e necessario, l’artista interroga l’osservatore e lo investe di un’intensa carica emotiva, rivelando con i suoi lavori l’immane crudezza della realtà.

La pratica artistica di Slaven Tolj è il frutto di un profondo scavo interiore, in cui sono fusi elementi della vita personale dell’autore e lucida analisi del contesto politico-sociale. Le sue opere, caratterizzate da interventi essenziali, spaziano dalla performance alla fotografia, dall’installazione alla scultura realizzata con elementi trovati. Tolj ha affiancato l’attività artistica a quella militante di direttore di museo e istituzioni. Ha esposto e realizzato performance in musei e festival quali MSU Museum of Contemporary Art, Zagabria, MUMOK, Vienna, Ludwig Museum of Contemporary Art, Budapest, Museum of Modern Art Ljubljana, Ljubljana, 15. Biennale di Architettura, Venezia, Museum of Modern Art Dubrovnik, Dubrovnik, Museum of Contemporary Art Metelkova, Ljubljana, Documenta X, Kassel, Moderna Museet, Stoccolma, ZAZ Festival of Performance Art in Motion, Tel Aviv, MMSU, Rijeka, Ernst Muzeum, Budapest, Performa, New York. Tolj vive e lavora a Dubrovnik e Rijeka.

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