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In occasione di Bergamo e Brescia capitale italiana della cultura 2023, Fondazione Poliambulanza insieme a FAIS lanciano il progetto di comunicazione sociale “Siamo un’Opera d’Arte”. Nella sede dell’ospedale bresciano, nell’area D a pianterreno, viene ospitata una mostra itinerante sulle tematiche dell’incontinenza e della stomia. L’esposizione comprenderà sei opere fotografiche in tecnica visual art aperta al pubblico per le prossime tre settimane. L’iniziativa viene presentata oggi con una conferenza stampa in Via Bissolati. La mostra nasce con il fine di informare gli spettatori sulla stomia e l’incontinenza urinaria e fecale. Si tratta di una condizione che presenta un forte impatto. L’obiettivo è quindi empatizzare con chi vive con queste problematiche e di combattere i pregiudizi che spesso influiscono profondamente sulla vita dei più fragili e delle loro famiglie. L’autore della mostra, Pasquale Maglionico ha selezionato delle opere d’arte classiche senza tempo e universalmente conosciute, rielaborandole con l’intento di inserire ciò che i pazienti devono portare sul proprio corpo per adeguarsi alla loro condizione. Da queste riflessioni nascono sei opere: Nascita di Venere, Perseo con testa di Medusa, Venere di Urbino, Discobolo di Mirone, Tentazione di Adamo ed Eva e Amore e Psiche.

“Vogliamo sensibilizzare tutte le persone che frequentano Fondazione Poliambulanza – commenta Danila Maculotti, case manager in Fondazione Poliambulanza -. La stomia è un’apertura all’altezza dell’addome che mette in comunicazione l’apparato intestinale con l’esterno. Perciò è una soluzione ad una malattia e non un problema, e come tale deve essere considerata. Anche l’incontinenza non è un semplice disturbo ma una patologia che influisce in modo importante nella vita di tutti i giorni. Siamo perciò lieti di ospitare la mostra e siamo convinti che un ospedale sia il luogo più idoneo per comunicare questo messaggio. Crediamo che, indipendentemente dagli ostacoli che la vita costringe ad affrontare, ogni persona è, e rimane, un’opera d’arte”. “Il tema conduttore è quello dell’identità, della persona che si mostra – spiega Pier Raffaele Spena, Presidente FAIS -. Per veicolare questo messaggio, destinato ad un pubblico che forse sa poco o nulla dell’incontinenza, abbiamo scelto uno strumento forte come l’arte. Le opere esposte rappresentano il rapporto tra il corpo del paziente e la sua condizione, una comunicazione che non è mai stata così diretta ed insieme non convenzionale”.

Dai 18 ai 70 anni, sono più di 7.000.000 le persone in Italia a soffrire di incontinenza urinaria o fecale. L’incontinenza costituisce una complicazione importante a livello salutare e sociale. È una patologia che degenera con l’aumentare dell’età: per gli individui non ospedalizzati con più di sessant‘anni è riscontrata un’incontinenza urinaria dal 15% al 35%, mentre dopo gli 80 anni ha una prevalenza di oltre il 70%. Convivere con un’incontinenza urinaria o fecale più diventare un problema invalidante. Lo 0,5% della popolazione italiana fa uso di un catetere vescicale, esponendo così l’apparato urinario ad infezioni che nei casi più gravi possono portare all’ospedalizzazione.

Sono più di 75.000 invece gli uomini e le donne con stomia, una condizione con un’incidenza media nazionale pari a circa lo 0,13% della popolazione con l’aggiunta di circa 18.000 nuovi pazienti ogni anno. La stomia è il risultato di un intervento chirurgico, a seguito di patologie gravi o malformazioni, mediante il quale si crea un’apertura sulla parete addominale per mettere in comunicazione l’apparato intestinale o quello urinario con l’esterno. Questa pratica consente un miglioramento considerevole della qualità di vita del paziente sia a livello salutare che sociale.

“Il nostro ospedale offre assistenza sanitaria di primo livello, promuovendo la ricerca e la formazione di nuovi professionisti – conclude il prof. Mario Taccolini Presidente di Fondazione Poliambulanza -. Al tempo stesso intendiamo realizzare anche attività di sensibilizzazione indirizzate alla popolazione oltre che ai pazienti. “Siamo un’opera d’Arte” rientra in questo spirito e intendiamo avviare altre collaborazioni future cercando di utilizzare sempre più nuove e diversificate forme di comunicazione”.

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