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In occasione dell’inaugurazione del nuovo studio di GruppoTre, l’architetto Filippo Chiesa Ricotti veste i panni del curatore. Il 27, 28 e 29 ottobre ospita nel sua sede “Ingressi Contingentati – a selection of”, una parte della mostra “Ingressi Contingentati” dell’artista Giorgio di Palma.
L’esposizione si snoda in un percorso simbolico attraverso oggetti, emblema di temi emersi durante la quarantena: casa, cibo e sicurezza per una nuova quotidianità e con nuove abitudini.
La location di GruppoTre doveva essere operativa in primavera, causa lockdown, l’apertura è stata rimandata e la sede di Via Boscovich è aperta
da maggio. Dall’esperienza della quarantena è nata una visione più intima
del vivere i propri spazi domestici, imposta dalla nuova normalità.
L’architetto Filippo Chiesa Ricotti interpreta le nuove esigenze in una riscoperta della casa, che coniuga smart living e smart working, e non prescinde dall’utilizzo di materiali sostenibili.
“Ingressi Contingentati”, progetto realizzato durante il lockdown, è
un viaggio in una dimensione temporale atipica, dove molte delle
ceramiche sono state concepite per fondersi tra passato, presente e
futuro. Un insieme di oggetti, altorilievi e sculture dall’aspetto
“fumettistico”.
Presso GruppoTre saranno esposti gran parte degli oggetti che compongono il progetto, per questo il titolo “Ingressi Contingentati – a selection of”, ai quali è affidato il compito di raccontare quanto successo durante la chiusura.
Oggetti che sono entrati inesorabilmente a far parte del nostro vissuto e
che contraddistinguono il nostro quotidiano. Una quotidianità che porta
a riconsiderare spazi e abitudini.

GruppoTre è uno studio di architettura e di interior design giovane e dinamico, specializzato nella progettazione di residenze. Fondato dall’architetto Filippo Chiesa Ricotti, è composto da un team di
professionisti under 35.
Filippo Chiesa Ricotti. Classe 1987, nasce a Dorno nelle campagne pavesi, dove nel 2014 apre il suo primo studio, GruppoTre. Nel 2015, a seguito del rinnovato dinamismo di Milano seguito ad Expo, sposta lo studio nella City. Orgoglioso della sua materioteca e molto attivo a livello social con le sue dirette Instagram “Il tè delle 5pm con l’architetto” e l’hashtag #ipiedidellarchitetto, è tra gli ambassador di Archiproducts – è stato uno dei primi 10 su Milano – e di The Paintmakers. È partner di Maison du Monde Business e tra i fondatori di Home With, un collettivo di 10 architetti che nasce come contenitore di idee per eventi legati all’architettura e al design. Oltre ad avere progettato il tavolo Tadio, si diletta a disegnare gioielli.
Giorgio di Palma. Nato a Grottaglie (TA) nel 1981. Dopo la laurea in archeologia ha trascorso diversi anni all’estero lavorando come tecnico informatico o come volontario in progetti comunitari. Nel 2010 decide di tornare a Grottaglie e di aprire un laboratorio di ceramica, favorito dall’esperienza del padre, professore di disegno e titolare di uno studio d’arte. Non aver frequentato istituti d’arte e accademie ha permesso sin da subito a Giorgio di sviluppare uno stile unico e originale. Nel 2017 l’ICMEA
lo ha premiato con il FULE prize durante il concorso mondiale per ceramisti emergenti. Le sue opere sono esposte in musei e collezioni pubbliche e private in Italia, Europa, Asia e America. Ha partecipato a diverse residenze d’artista, realizzato video e pubblicato libri che le raccontano. Ha tenuto
conferenze e workshop in Italia e all’estero in Musei, Accademie e Università. Dal 2013 ha iniziato una collaborazione con il fotografo Dario
Miale, con il progetto Sano/Sano, documentazione foto-ceramica in chiave ironica della realtà.

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